Le navi da crociera sono tutte enormi. Per essere democratiche. Più persone salgono a bordo e meno costa la crociera. Perciò sono tutte brutte. Colossali edifici senza grazia, per sfruttare lo spazio al massimo. Come un condominio di Scampia a galla nel mare. Ma è questo che vogliono i turisti. E le compagnie di navigazione offrono. Se è nato prima l’uovo e la gallina? Questione oziosa. Fin che la gallina continua a fare le uova, nessuno ha interesse a tirarle il collo. Soprattutto se sono uova d’ora. E le crociere lo sono. Bando alle chiacchiere, tutti a bordo, si salpa.
Dai cantieri francesi di Saint-Nazaire è appena uscita Harmony of the Seas. Il Titanic, al suo confronto, farebbe la figura del peso piuma rispetto a . Ordinato dalla compagnia di navigazione Royal Caribbean International, è la più grande nave da crociera mai costruita: lunga 362 metri, larga 66, alta 77, 60 mila tonnellate di acciaio. Sarà governata da un equipaggio di 2.394 persone e potrà accogliere fino a 5479 passeggeri. È costata oltre 1 miliardo di euro.
Alla fine dei collaudi in corso, si trasferirà a Barcellona, dove avrà la sua base. Navigherà infatti nel Mediterraneo. La sua prima crociera, il 29 maggio. A un prezzo abbordabile: 1945 euro per sette notti.
Quanto all’estetica, c’è da chiudere gli occhi. Un mostro di 18 piani sovrapposti come container non ha nulla in comune con le linee eleganti e dinamiche dei transatlantici o piroscafi degli anni Trenta e Quaranta. La corsa al gigantismo è stata comunque costellata di disastri. Il Grand Eastern, un mostruoso baby concepito dall’ingegnere inglese Isambard Kingdom Brunel, lungo 211 metri, varato nel 1858, si rivelò un’operazione finanziaria fallimentare. Quanto al Titanic, lungo 269 metri, si sa la fine che ha fatto: colò a picco proprio durante il viaggio inaugurale, nel 1912.
Tuttavia gli armatori insistono a costruire navi sempre più grandi. Con una progressione che somiglia a un’impennata. All’inizio del 2000, una nave da crociera marittima accoglieva in media duemila passeggeri contro i quattromila di oggi. La meta, ed era solo 15 anni fa. I turisti non sono da meno. Il naufragio di Costa Concordia non ha raffreddato i loro entusiasmi. Le varie compagnie prevedono di far salire a bordo 24 milioni di persone entro quest’anno. Nel 2006, solo dieci anni fa, sono stati 15 milioni e soltanto 1 milione e 400 mila nel 1986. Sono dati della Clia, l’organo ufficiale dell’industria delle crociere. E quest’anno saranno varati 27 nuove navi da crociera, sempre più grandi.
Dopo la crisi degli anni Settanta, quando tutte le crociere avevano smesso di essere fonti di profitto e le compagnie facevano a gara nello sbarazzarsi delle loro ammiraglie, oggi è iniziata una nuova età dell’oro. Ma lo stile dominante non ha più nulla a che vedere con i palazzi galleggianti di quei tempi. Il turismo di massa ha investito anche il mondo delle crociere. E la velocità non è più un criterio. Le competizioni accanite tra i grandi transatlantici inglesi, francesi, tedeschi e italiani per strapparsi il Nastro Azzurro, il trofeo creato dalle compagnie a scopo pubblicitario, conquistato dalla nave più rapida, non ha più senso da quando esiste il turismo aereo di massa. Harmony of the Seas, con i suoi 23 nodi, ossia poco più di 42 chilometri l’ora, ha deliberatamente scelto il ritmo da crociera.
Sul nuovo leviatano dei mari si potrà fare del toboga acquatico da trenta metri di altezza, fare surf su onde artificiali, lasciarsi scivolare su una funivia sospesa 24 metri al di sopra del ponte, giocare a minigolf, pattinare sul ghiaccio, assistere a spettacoli in stile Broadway, giocare al casino o sorseggiare cocktail preparati da robot nel Bionic Bar.
Si sarà ovunque e in nessun luogo, in un ambiente italiano, giapponese o messicano, a seconda del ristorante scelto tra i venti proposti. A meno che uno non scelga di passeggiare in una grande area verde chiamata Central Park. La compagnia promette che il passeggero non si annoierà mai. Le crediamo. Al punto che viene da chiedersi se l’ospite troverà mai un attimo di tempo e la voglia per dare un’occhiata al mare. Supporto indispensabile, nonché formidabile, per chi ama le crociere.